PMI, rischi ESG e accesso al credito: un cambiamento da governare

10 Feb, 2025 | Focus Italia

Pmi, banche e ESG

Le nuove Linee guida EBA e il ruolo delle PMI nella transizione sostenibile.

L’integrazione dei fattori ESG nel settore bancario non è più un’opzione, ma una necessità. Con le nuove Linee guida dell’Autorità Bancaria Europea (EBA), le banche saranno chiamate a valutare e gestire i rischi ambientali, sociali e di governance in modo strutturato, influenzando direttamente anche le PMI.

Se fino ad oggi l’attenzione si è concentrata principalmente sui grandi istituti finanziari e sulle multinazionali, il nuovo quadro normativo impone un cambio di passo: anche le PMI dovranno dimostrare di essere allineate ai principi ESG per mantenere o migliorare il proprio accesso al credito. Ma cosa significa, concretamente, per le piccole e medie imprese?

Pmi nella transizione

Il legame tra PMI e sostenibilità non si limita all’accesso al credito. Anche le imprese di dimensione piccola o media, che rappresentano la spina dorsale del tessuto produttivo italiano, sono sempre più coinvolte nella transizione ecologica e sociale. Il quadro normativo europeo, rinnovato profondamente nell’ultimo decennio, impone obblighi di sostenibilità prevalentemente sulle grandi imprese e sugli intermediari finanziari. Tuttavia, queste realtà devono valutare non solo il proprio impatto, ma anche quello della loro catena del valore, che include fornitori e aziende finanziate.

Le PMI, pur non essendo direttamente soggette alla regolamentazione europea ESG, si trovano quindi ad affrontare richieste sempre più stringenti da parte di clienti corporate e istituti bancari. Questa tendenza si intensificherà ulteriormente con l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), prevista per il 2026, che imporrà alle grandi aziende obblighi di due diligence sulla sostenibilità della loro filiera. Per le PMI, ciò significa che la conformità ai criteri ESG non sarà solo un’opportunità di crescita, ma una condizione necessaria per rimanere competitivi nel mercato.

ESG e credito: un nuovo criterio di valutazione anche per le Pmi

Le Linee guida EBA impongono alle banche di integrare i rischi ESG nella gestione del credito. Questo implica che, dal 2026 per le banche più grandi e dal 2027 per gli istituti più piccoli, le decisioni di finanziamento non si baseranno più esclusivamente su parametri economico-finanziari tradizionali, ma includeranno anche un’analisi del profilo di sostenibilità dell’impresa.

Le PMI dovranno dunque essere in grado di fornire informazioni attendibili sulle proprie performance ESG, dimostrando di avere strategie per mitigare i rischi climatici, ridurre gli impatti ambientali e garantire una governance trasparente. Chi saprà affrontare in modo consapevole questa sfida, potrà beneficiare di alcuni vantaggi nel ricorso al credito e nell’accesso a finanziamenti a medio-lungo termine.

Il valore dell’accompagnamento

Per facilitare questo percorso, il Documento per il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche fornisce un modello di riferimento per raccogliere e comunicare informazioni ESG in modo efficace. Questo strumento è il risultato del lavoro del Tavolo per la Finanza Sostenibile, un’iniziativa che mira a colmare il gap informativo tra imprese e istituti di credito, riducendo il rischio che le PMI vengano penalizzate per mancanza di trasparenza o di competenze specifiche.

Tuttavia, la sfida principale resta l’accompagnamento delle PMI in questa transizione. Molte imprese non hanno ancora sviluppato una cultura ESG strutturata, né dispongono di risorse dedicate per gestire queste nuove richieste. Qui entra in gioco il ruolo delle istituzioni finanziarie, delle associazioni di categoria e degli enti di formazione, che dovranno supportare le imprese nel comprendere e implementare strategie di sostenibilità efficaci.

Dalla compliance all’opportunità: perché le PMI devono agire ora

Più che un mero obbligo normativo, l’integrazione dei fattori ESG può diventare un vantaggio competitivo per le PMI. Dimostrarsi sostenibili non solo facilita l’accesso al credito, ma apre le porte a nuovi mercati, migliora la reputazione aziendale e riduce i rischi operativi legati alla transizione ecologica.

Le PMI che si attivano tempestivamente per raccogliere dati ESG, migliorare la gestione dei rischi e comunicare in modo trasparente con le banche avranno maggiori possibilità di ottenere condizioni di finanziamento favorevoli e di posizionarsi come partner affidabili nella filiera della sostenibilità.

Un percorso da costruire insieme

L’integrazione dei criteri ESG nel sistema bancario rappresenta un cambio di paradigma che coinvolge direttamente le PMI. Non si tratta solo di rispondere a nuove richieste regolatorie, ma di costruire un modello di business più resiliente e orientato al futuro.

Per far sì che questa trasformazione sia accessibile a tutte le imprese, è fondamentale un approccio graduale e supportato da strumenti chiari, formazione adeguata e un dialogo costante tra aziende e istituti finanziari.

Le PMI non devono subire questa evoluzione, ma governarla, trasformandola in un’opportunità di crescita e innovazione. L’accesso al credito sostenibile sarà sempre più legato alla capacità di integrare la sostenibilità nel cuore delle strategie aziendali: un treno da non perdere.

Micol Burighel