Secondo The New York Times, le dimissioni a fine anno del direttore dell’Environmental Protection Agency statunitense, Lisa P. Jackson, dopo quattro anni iniziati all’insegna di forti aspettative di azioni importanti sul fronte del cambiamento climatico e degli altri grandi temi ambientali, sono causa di preoccupazione riguardo l’efficacia dell’impegno dell’amministrazione Obama sui temi ambientali.
Dopo la ri-elezione a novembre, preceduta da una campagna durante la quale la questione del surriscaldamento globale ha ricevuto solo qualche menzione dai due candidati, Obama ha indicato il lavoro e l’economia come le sue prime priorità, specificando che avrebbe semplicemente promosso un dibattito sul clima nei prossimi mesi. Ciò contrasta radicalmente con i primi mesi della prima presidenza Obama quando il cambiamento climatico è stato identificato come una delle “sfide definitive dell’umanità”.
Nel 2009, ad esempio, la Casa Bianca ha dato pieno sostegno a un progetto di legge per limitare le emissioni con impatti significativi sul clima e portare cambiamenti profondi nella produzione e nel consumo energetico negli Usa. L’opposizione del Senato americano ha portato l’amministrazione gradualmente a rivedere le proprie posizioni sul clima, respingendo o ridimensionando numerose nuove disposizioni proposte dall’EPA, in particolare uno standard nuovo per regolamentare l’inquinamento da ozono.