Quando la fantascienza incontra la sostenibilità
Questa settimana McDonald’s si è unita all’elenco di grandi imprese che chiedono ad alta voce la fine della deforestazione. Adesso, una collaborazione ambiziosa tra Orbital Insight, una start-up tecnologica nel settore dell’analisi dei megadati, e il World Resources Institute (WRI), aggiunge un tocco di fantascienza allo sforzo.
Orbital Insight, infatti, utilizzerà l’intelligenza artificiale per analizzare decine di milioni di immagini satellitari ad alta risoluzione raccolte dal Global Forest Watch del WRI, che già fa uso di dati dell’Università di Maryland, Google, NASA e altre organizzazioni.
Obiettivo del nuovo progetto di intelligenza artificiale identificare attività, come ad esempio la costruzione di nuove strade in zone remote, che potrebbero determinare imminenti rischi per le foreste in tutto il mondo. Per il momento, lo strumento verrà offerto gratuitamente.
“Oggi sappiamo molto dell’abbattimento delle foreste nel passato, ma tra poco saremo in grado di guardare al futuro e identificare le zone forestali a maggior rischio”, dice Aaron Steele, responsabile tecnologia del WRI.
In una prima fase di “dimostrazione del concetto”, Orbital Insight impiegherà la propria tecnologia di business analytics per esaminare immagini provenienti da aree che hanno già subito perdite e identificare i momenti chiave di quando le attività di abbattimento cominciarono.
Se l’iniziativa si dimostrerà replicabile su scala, gli algoritmi verranno applicati al database complessivo del Global Forest Watch per individuare aree eventualmente a rischio. A quel punto le autorità locali potrebbero agire per fermare l’abbattimento e altre attività potenzialmente minacciose.
“Abbiamo un’opportunità senza precedenti di capire il mondo quando inizia a cambiare”, dice James Crawford, fondatore e AD di Orbital Insight, che ha sede a Mountain View, Calif.
Il progetto segna la prima collaborazione di Orbital Insights con una Ong. A livello commerciale, Orbital Insights fornisce servizi dati previsionali basati su analisi di immagini satellitari e dati raccolti da drone. Tra i servizi, business intelligence sui tempi migliori per la raccolta delle coltivazioni, previsioni sulle vendite retail basate sul numero di automobili nei parcheggi dei centri commerciali, previsioni sul petrolio ottenute dall’osservazione delle attività delle autobotti.
La deforestazione provoca effetti diversi, ma allarmanti, con una mega-statistica: l’abbattimento è responsabile di un massimo del 20{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} delle emissioni globali. La buona notizia è che molte multinazionali si stanno muovendo perché i propri fornitori cessino la deforestazione. L’indice Forest 500 fornisce una classifica dei risultati ottenuti. In testa alla classifica ci sono: Nestle; Groupe Danone; Kao Corp.; Procter & Gamble; Reckitt Benckiser Group; Unilever.
Molte aziende hanno sottoscritto la New York Declaration on Forests, che si impegna a porre termine alla deforestazione entro il 2030. Il nuovo impegno di McDonald’s prevede la definizione, entro l’anno, di una serie di obiettivi temporali per porre fine alla deforestazione nelle proprie supply chain per il manzo, il caffè, l’olio di palma, il pollame e le fibre utilizzate negli imballaggi.
Fonte: http://www.greenbiz.com/article/sci-fi-meets-sustainability-artificial-intelligence-predict-deforestation]]>