Abitudini di consumo al tempo del Covid, la sostenibilità è tra le priorità per italiani e italiane

30 Ago, 2021 | Focus Italia

Attenzione sempre più alta verso l’impatto ambientale e sociale delle aziende ma incertezza e informazioni fuorvianti frenano l’acquisto di prodotti sostenibili
Quanto pesa la sostenibilità nelle scelte di consumo di consumatori e consumatrici italianə? Secondo l’ultima ricerca Future Consumer Index di EY, che fotografa le abitudini di consumo nell’era del Covid-19, 7 persone su 10 prestano attenzione all’impatto ambientale dei propri acquisti. La ricerca, alla settima edizione, ha raccolto le opinioni di 14mila cittadinə in tutto il mondo, di cui 500 in Italia, delineando i trend di consumo emergenti. Tra i diversi aspetti evidenziati dallo studio, la sostenibilità si conferma un elemento chiave nella scelta di beni e servizi, nonostante ci siano ancora alcuni ostacoli che limitano l’adozione di comportamenti d’acquisto responsabili.

Nuove tendenze di consumo, tra preoccupazioni e incertezza

In quale contesto si inserisce questa tendenza di consumo che premia la sostenibilità? Consumatori e consumatrici del post-pandemia passano più tempo in casa (72%), spendono meno in beni non essenziali (57%), frequentano meno i negozi fisici (53%). Le preoccupazioni per l’emergenza sanitaria, legate soprattutto all’economia nazionale, alle libertà individuali e alla salute del nucleo familiare, si dimostrano resistenti. Per il 43% del campione l’impatto del Covid sulle nostre vite durerà almeno ancora un anno e solo per il 30% si potrà stare più tranquillə quando la maggior parte della popolazione sarà vaccinata. In questo panorama di riferimento, il prezzo rimane al primo posto tra i criteri di scelta per quasi tutte le categorie di prodotto, seguito dall’aspetto salutistico e dal marchio.

A questa situazione di incertezza legata alle conseguenze economiche della pandemia, si accompagna una spiccata spinta verso la sostenibilità, particolarmente forte in Italia. Il Future Consumer Index rivela che gli atteggiamenti di italiani e italiane verso la sostenibilità sono di gran lunga migliori rispetto alla media globale (74% verso 51%), sia per le convinzioni personali che per le azioni messe in pratica.

Cosa significa sostenibilità nelle scelte di consumo?

Andiamo nel dettaglio. Il 74% dei partecipanti alla survey presta sempre più attenzione all’impatto ambientale dei prodotti, il 66% a quello sociale, il 65% tiene in considerazione il cambiamento climatico. Ma come si concretizza questo orientamento valoriale? In realtà si assiste a un gap tra intenzione e azione. Se da una parte consumatori e consumatrici manifestano la volontà di fare scelte di consumo orientate alla sostenibilità, poche persone sono disposte a fare grandi cambiamenti quando si arriva ai fatti.

Le azioni messe in campo maggiormente, benché lodevoli, sono piccoli gesti che non hanno grande impatto, come l’utilizzo di borse riutilizzabili (94%), risparmio di acqua ed energia (91 e 93%), riciclo e riutilizzo di prodotti e imballaggi (86% e 85%). I comportamenti che richiedono maggiore sforzo e impegno sono in fondo alla classifica. Tra questi, privilegiare i mezzi pubblici (51%), evitare i prodotti a base di carne (45%) e i latticini (31%), usare l’energia solare in casa (28%), adottare una dieta vegetale (20%). Insomma, la consapevolezza dell’importanza della sostenibilità c’è, ma non sempre si traduce in gesti ad alto impatto, un trend già evidenziato da una recente ricerca dell’Eurobarometro.

Marketing ingannevole e poca trasparenza frenano gli acquisti sostenibili

Cosa disincentiva l’acquisto di prodotti sostenibili? A sorpresa, il prezzo più elevato non è in cima alla lista, anche se scoraggia il 57% degli intervistati. Guidano la classifica a pari merito la bassa qualità dei prodotti e il marketing ingannevole (63%), seguiti dalle informazioni fuorvianti sul prodotto (58%). Inoltre, il 61% delle persone coinvolte dichiara di aver bisogno di maggiori informazioni per fare scelte di acquisto più sostenibili. Su questo tema, però, assistiamo a un paradosso: per il 26% informarsi è troppo difficile o richiede troppo tempo. Alla prova dei fatti, il 72% non verifica il livello di sostenibilità di un prodotto prima dell’acquisto e l’81% non ha guardato alle politiche di sostenibilità di un’organizzazione.

Il ruolo delle imprese

In questi dati, c’è un importante segnale a cui le imprese devono prestare attenzione. Quello che consumatori e consumatrici chiedono a gran voce sono trasparenza e informazioni dettagliate, chiare e oneste, sulla sostenibilità dei prodotti. L’85% delle persone ritiene che i brand dovrebbero essere trasparenti sul loro impatto ambientale e l’82% dichiara lo stesso per quanto riguarda l’impatto sociale. Per l’84% le imprese dovrebbero comportarsi in maniera etica e l’82% ritiene che le aziende siano tenute a produrre in modo sostenibile.

Oltre 7 persone su 10 ritengono che imprese e marchi dovrebbero proporsi come leader nel guidare azioni positive per l’ambiente e la società. Rimane comunque alta la percentuale di coloro che ritengono che i consumatori stessi abbiano un ruolo nel guidare i cambiamenti aziendali (60%). A livello di azioni concrete, le aspettative nei confronti delle aziende si concentrano soprattutto su questioni come la produzione responsabile, l’innovazione delle infrastrutture degli ambienti di lavoro, la crescita economica e la lotta al cambiamento climatico.

La ricerca di EY, in estrema sintesi, conferma che italiani e italiane, se messə nelle giuste condizioni, sono prontə a fare scelte di consumo improntate alla sostenibilità. I brand sono avvisati: la palla ora passa a loro.

Micol Burighel

 

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