Aggiornamenti dal Pacchetto Omnibus: gli ESRS si semplificano

28 Apr, 2025 | Focus Mondo

ESRS - i nuovi standard europei per rendicontare

Meno datapoint obbligatori negli ESRS, più chiarezza sulla materialità: un passo per rendere la CSRD davvero accessibile.

L’EFRAG ha ufficialmente presentato alla Commissione Europea, il 25 aprile, il piano operativo per la revisione e semplificazione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). È un passaggio chiave nel percorso tracciato dalle proposte Omnibus, che promettono una sostenibilità aziendale più accessibile, senza però ridurne l’ambizione​ (queste almeno sono le premesse).

Come indicato dalla Commissione e dalla Commissaria europea Albuquerque, l’obiettivo è semplificare e migliorare l’usabilità degli ESRS, mantenendo al tempo stesso efficacia e qualità delle informazioni di sostenibilità​.

Gli obiettivi principali della revisione ESRS

Secondo il piano di lavoro approvato dal Sustainability Reporting Board di EFRAG, la revisione degli ESRS seguirà alcuni punti fermi.

  • Meno datapoint obbligatori: si punta a ridurre il numero di indicatori da compilare, alleggerendo i report senza compromettere la solidità delle informazioni.
  • Più chiarezza sulla materialità: verranno rafforzate le indicazioni sulla definizione di cosa è rilevante da rendicontare, in linea con il principio di doppia materialità​.
  • Standard più proporzionati: l’obiettivo è allineare meglio gli obblighi ai principi di proporzionalità, evitando che le imprese, soprattutto le medio-piccole, vengano schiacciate dalla burocrazia.

Una consultazione pubblica è prevista tra fine luglio e inizio settembre 2025, mentre il parere tecnico definitivo dovrà essere consegnato entro il 31 ottobre 2025.

Una semplificazione che guarda avanti (e non solo indietro)

La revisione degli ESRS non deve essere vista come un cedimento alle pressioni che oggi spingono verso una deregulation​. Piuttosto, rappresenta un’evoluzione necessaria per rendere la CSRD più accessibile e realmente efficace: meno barocca, più incisiva.

Non si tratta solo di alleggerire gli obblighi per le imprese, ma soprattutto di migliorare la qualità del processo di rendicontazione, permettendo anche alle imprese meno strutturate di partecipare alla transizione sostenibile senza essere escluse per ragioni di capacità o risorse​.

È questo il fine ultimo del Pacchetto Omnibus, il suo senso all’interno del percorso europeo che cerca di coniugare sostenibilità e competitività. E non dobbiamo mai perderlo di vista. Il rischio, infatti, non è tanto una semplificazione mal gestita, ma una rinuncia inconsapevole agli obiettivi di fondo: trasparenza, responsabilità e creazione di valore sociale oltre che economico​.

Dove ci porterà questa strada?

La direzione intrapresa sembra positiva, ma sarà fondamentale vigilare affinché i nuovi standard non diventino un pretesto per abbassare l’asticella della sostenibilità​. Un’implementazione efficace dipenderà anche da:

  • Una chiara comunicazione sui cambiamenti.
  • Un supporto operativo adeguato, specie per le PMI.
  • Un coinvolgimento autentico degli stakeholder nel processo di revisione​.

In un contesto globale segnato da sfiducia crescente​ e rischio di frammentazione​, rafforzare la qualità della rendicontazione di sostenibilità è una scelta strategica e non solo tecnica.

Tirare il filo senza spezzarlo

La difficoltà di questa revisione sta nell’alleggerire il peso degli ESRS senza comprometterne la resistenza. EFRAG ha ora il compito di trovare questo equilibrio, dimostrando che accessibilità non significa rinuncia o dietrofront, ma può essere la chiave per estendere in maniera ampia la cultura della sostenibilità al sistema economico europeo.

Giulia Devani