Comunicazione responsabile: un nuovo appello alle Nazioni Unite per il Goal 18 nell’Agenda 2030
Un Goal 18 sulla comunicazione responsabile per combattere la disinformazione, consentire un dibattito pubblico di qualità e sostenere lo sviluppo sostenibile. La lettera di Global Alliance ripresa da FERPI (QUI).
Non è di molto tempo l’ultimo monito del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres nei confronti di disinformazione e conglitti sempre più esarcebati. “In un momento in cui miliardi di persone sono esposte a false narrazioni, distorsioni e menzogne, il mondo deve rispondere ai danni causati dalla diffusione dell’odio e delle fake news, sostenendo con forza i diritti umani“, queste le parole del Segretario Generale lo scorso 24 giugno. Chi prenderà in carico questa causa? I professionisti della comunicazione e delle relazioni pubbliche possono raccogliere questa sfida? – si legge sul sito di FERPI. Secondo Justin Green – Presidente di Global Alliance for Public Relations and Communication Management, l’organizzazione che rappresenta oltre 360mila professionisti, accademici e studenti in oltre 126 Paesi in tutto il mondo – la risposta, decisamente affermativa, risiede nell’appello lanciato lo scorso anno e oggi riportato in una lettera indirizzata proprio a Guterres per aggiungere un Goal 18 all’Agenda 2030 dedicato alla comunicazione responsabile. Riprendiamo qui i principali punti della lettera ripresi da FERPI.
Goal 18 tra obiettivi e piani di azione
L’obiettivo del nuovo SDG, secondo Global Alliance, è quello di “garantire una comunicazione responsabile e promuovere la fiducia, il dialogo informato e la coesione sociale per sostenere lo sviluppo sostenibile”. Un obiettivo che si concretizza in una serie di azioni auspicate:
1. Collaborazione multi-stakeholder.
Il successo dell’attuazione dell’SDG 18 richiede la collaborazione tra governi, organizzazioni internazionali, società civile, mondo accademico, settore privato e media. La creazione di partenariati e coalizioni faciliterà la condivisione di risorse, competenze e migliori pratiche.
2. Quadri politici e normativi.
I governi dovrebbero sviluppare e applicare politiche e regolamenti che promuovano la comunicazione responsabile, proteggano la libertà di espressione e garantiscano l’inclusione digitale. Ciò comprende leggi per combattere la disinformazione, proteggere la privacy dei dati e sostenere i programmi di alfabetizzazione digitale.
3. Sviluppo delle competenze e istruzione.
Investire nello sviluppo delle competenze e nell’istruzione è fondamentale per raggiungere gli obiettivi degli SDG proposti. Ciò include la formazione di giornalisti, comunicatori, educatori e leader di comunità, nonché l’integrazione dei media, della comunicazione e dell’alfabetizzazione informativa nei programmi educativi a tutti i livelli.
4. Innovazione tecnologica e infrastrutture.
Promuovere l’innovazione tecnologica e investire nelle infrastrutture di comunicazione sono essenziali per colmare il divario digitale. Ciò include l’espansione dell’accesso alla banda larga, lo sviluppo di dispositivi di comunicazione a prezzi accessibili e il sostegno alle iniziative di inclusione digitale.
5. Monitoraggio e valutazione.
L’istituzione di solidi meccanismi di monitoraggio e valutazione è fondamentale per monitorare i progressi compiuti verso il 18° Goal proposto. Ciò include lo sviluppo di indicatori, la raccolta di dati e la conduzione di valutazioni periodiche per garantire la responsabilità e adattare le politiche.
La lettera completa e la call-to-action (a cui FERPI ha aderito) sono presenti sul sito di Global Alliance. In un mondo interconnesso, la comunicazione responsabile è davvero fondamentale per lo sviluppo sostenibile: aggiungendo un nuovo SDG dedicato, potremmo affrontare meglio le sfide poste dalla disinformazione e dalla infodemia, ricostruire la fiducia nelle istituzioni e promuovere società informate, inclusive e resilienti. Se non ora, quando?