“L’anno scorso Ecover ha registrato una crescita pari al 20{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} – dice Philip Malmberg – perché i consumatori continuano a scegliere articoli ecologici al supermercato, anche se occorre pagare un piccolo premio”
“Il desiderio c’è, senza alcun dubbio” aggiunge Malmberg. “Si tratta sempre di stabilire un equilibrio tra questo e il premio che la gente è in grado o è disposta a pagare. Seguiamo molto da vicino questo elemento e cerchiamo di tenere tale distanza al minimo”.
Ecover produce una gamma di articoli per la pulizia, dai detersivi per il forno ai fazzolettini bagnati per i bimbi. Tutti usano ingredienti naturali e vengono prodotti e distribuiti nel modo più sostenibile possibile. Lo stabilimento ha un tetto solare e offre ricariche per alcuni articoli.
I prezzi bassi generalmente hanno un impatto maggiore sugli acquisti durante una recessione. Ciò può avere un effetto sulle vendite di prodotti da fonti etiche o sostenibili, spesso commercializzati a prezzi più alti.
“Siamo stati colpiti in modo significativo dalla recessione, soprattutto nei primi anni”, aggiunge Malmberg. “La crisi ha avuto un impatto importante per noi. Eppure l’anno scorso abbiamo registrato un miglioramento del 20{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} e la recessione c’era sempre…”.
Questo sviluppo è ancora più significativo dato che la maggior parte delle vendite Ecover sono indirizzate in Europa, la cui economia è stata piatta per tutto il 2012.
Malmberg attualmente si trova a Londra per lanciare la nuova fase della riorganizzazione degli imballaggi.
Ecover ha già completato la transizione verso plastiche da fonti non fossili; ora aggiungerà ai propri bio-imballaggi dei materiali riciclati e avvierà un programma ambizioso per recuperare la plastica dal mare: “Vogliamo che la gente conosca il problema della “zuppa di plastica” che affligge i nostri mari. Sta già impattando sulla vita marina e comincia ad entrare nella catena alimentare”. La società intende offrire incentivi ai pescatori perché riportino a terra la plastica che finisce nelle loro reti; inoltre Ecover farà salpare una barca con il compito di andare a recuperare la plastica nei punti particolarmente “inzuppati” del mare. La plastica recuperata verrà poi incorporata negli imballaggi usati per una parte dei 35 milioni di bottiglie prodotti ogni anno da Ecover.
Solo per fare un esempio della portata di questa emergenza: nello stomaco di un capodoglio arenatosi qualche settimana fa si sono trovati 35 metri quadri di plastica, tra cui vasi per fiori, attaccapanni, un flacone di detersivo per piatti e del tubo flessibile…
John Parnell
Fonte: Responding To Climate Change