Gli italiani sono pronti per la green economy?
Da un recente studio di Swg per Green&Blue emerge che 7 italiani su 10 valutano l’economia verde una risorsa. Che stia arrivando il momento delle scelte sostenibili su vasta scala nel nostro Paese?
Non era un risultato scontato. Raccogliere dati relativi alla transizione ecologica in Italia in questo periodo rappresentava un’incognita. Si rischiava di avere risultati sfalsati (soprattutto in negativo) considerando la pandemia, la crisi energetica e la guerra in Ucraina. Invece, quanto emerge dall’analisi Swg per Green&Blue sulla green economy è incoraggiante: la maggioranza degli italiani è disposta a rinunciare “all’aria condizionata” per abbracciare stili di vita più sostenibili.
Favorevoli a rinnovabili e risparmio energetico
Secondo lo studio, sette italiani su dieci si dichiarano pronti a chiudere la porta a un ritorno ai combustibili fossili e si dicono a favore delle rinnovabili. Di questi sette, sei vedono lo sviluppo delle rinnovabili come il modo migliore per essere meno dipendenti dalle risorse di Paesi esteri come la Russia, creando così anche nuovi posti di lavoro. Non sorprende quindi che l’84% degli intervistati si doterebbe di pannelli fotovoltaici per rivestire i tetti della città o che due persone su tre vedrebbero in questi strumenti una soluzione ottimale per i campi incolti. Il 61% sarebbe disponibile a vedere dal proprio balcone un panorama un po’ trasformato dalle pale eoliche.
Green economy: il nodo della mobilità
Una percentuale quasi analoga considera altrettanto urgente il risparmio energetico individuale, proveniente sia da un uso più responsabile di termosifoni e condizionatori sia dall’efficientamento energetico di edifici ed elettrodomestici. Questo valore diminuisce quando si comincia a parlare di automobili: “solo” il 62% degli intervistati si dice pronto a rinunciare quotidianamente all’auto. Una contraddizione tutta italiana, considerando che l’Italia è il Paese che ha uno dei più alti numeri di vetture per abitante e il parco circolante più vecchio (e quindi inquinante) d’Europa.
La mobilità è comunque un tema rilevante. Due persone su tre sono favorevoli a usare il treno al posto dell’aereo o dell’automobile, a lavorare di più da casa e a incentivare l’acquisto di auto piccole, ibride o elettriche. Due persone su cinque vorrebbero una chiusura delle città alle auto la domenica e un abbassamento dei limiti di velocità di 10 km/h in autostrada. Solo quest’ultima azione farebbe risparmiare circa 430mila barili al giorno di benzina.
Tasto dolente è quello relativo ai giovanissimi che non condividono l’ottimismo del resto della popolazione. Circa il 50% della Generazione Z ritiene che la transizione sarà ritardata dall’invasione dell’Ucraina e dalla pandemia.
La curva sale
Nonostante ciò, i dati raccolti sono significativi e rivelano un interesse in costante crescita negli ultimi 15 anni. Solo dal 2019 c’è stato un aumento del 5% degli intervistati che considerano la green economy una risorsa e, andando ancora più indietro l’incremento si attesta al 9% rispetto al periodo 2016-2017. Gli italiani sono perciò favorevoli alla transizione ecologica nonostante la situazione incerta. Anzi, proprio a causa di questa instabilità c’è la risoluta volontà di costruire un percorso partecipativo e sostenibile.