Osservatorio Sodalitas: il concetto di benessere si espande ma le aziende pensano di poter fare di più sul sociale
I risultati dell’ Osservatorio annuale di Fondazione Sodalitas rivelano una crescita dell’interesse delle imprese verso il sociale. Gli sforzi in questa direzione però sono ancora considerati “inadeguati”. Percezione o effettiva distanza tra intenzione e comportamento?
Sono online i dati del 2° Rapporto dell’Osservatorio Sodalitas, promosso dall’omonima Fondazione, tra i punti di riferimento nel panorama italiano per la promozione della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa. L’indagine rivela una crescente attenzione delle aziende italiane verso la sostenibilità sociale, con oltre il 90% delle imprese che dichiara un aumento dell’importanza attribuita a questo aspetto negli ultimi anni. Allo stesso tempo, però, le imprese pensano di poter fare molto di più su questo fronte e ritengono inadeguati i propri impegni sul sociale.
Sostenibilità e benessere aziendale: un impegno concreto per le imprese
Lo studio mira a fornire un’analisi approfondita delle pratiche di sostenibilità sociale adottate dalle imprese italiane, evidenziando sia progressi che aree di miglioramento ma soprattutto soluzioni nella direzione di una società più equa e sostenibile. L’edizione di quest’anno dedica un focus particolare al benessere dei dipendenti, considerato prioritario rispetto ad altri ambiti di intervento sociale. Sono proprio i dipendenti a essere indicati come lo stakeholder più rilevante nelle strategie di sostenibilità sociale, prima ancora di clienti/consumatori e comunità locale.
Nel dettaglio
Qualità del lavoro (65%), welfare aziendale (63%) e diversità/inclusione (62%) sono ambiti di intervento ritenuti prioritari dalle aziende, insieme a parità di genere (58%), formazione (56%) e inserimento lavorativo dei giovani (54%). Da questi dati emerge chiaramente una consapevolezza diffusa sulla necessità di promuovere un ambiente di lavoro che garantisca benessere fisico, psicologico e relazionale. Così il concetto tradizionale di benessere si estende includendo aspetti come l’equità e l’inclusione, le opportunità di crescita, gli aspetti psicologici e l’equilibrio tra vita privata e professionale. Tra gli ambiti considerati rilevanti al fine del benessere dei dipendenti ci sono in primo luogo salute e sicurezza ma anche coinvolgimento, qualità del clima aziendale, conciliazione vita-lavoro, formazione. Un quadro che riflette anche una esigenza “generazionale”, che si rispecchia nelle nuove richieste dei giovani.
Gli SDGs (ndr: gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU) ritenuti prioritari dalle imprese sono coerenti rispetto a quanto sopra: sono il numero 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), il 5 (Parità di genere), il 3 (Buona salute e benessere), il 13 (Lotta al cambiamento climatico). Soprattutto questa ultimo punto ricorda come sostenibilità ambientale e sociale si intreccino tra loro: non è un caso che le imprese interrogate valutino ugualmente importanti le tre dimensioni della sostenibilità.
Vantaggi della responsabilità sociale in azienda
Tra i principali vantaggi percepiti dall’impegno in sostenibilità sociale, il miglioramento della reputazione aziendale si colloca in testa con il 64%, seguito dalla maggiore attrattività verso i giovani talenti (59%) e dalla competitività nel lungo periodo (52%). Questi dati sottolineano come un solido impegno sociale contribuisca attivamente alla crescita e stabilità futura delle organizzazioni. Nonostante questo, il legame delle azioni di CSR con la gestione dei rischi e il miglioramento della performance economica ancora non è percepito come rilevante dalla maggior parte delle aziende.
Tra i tanti dati positivi, Osservatorio Sodalitas evidenzia una criticità: solo una minoranza di imprese ritiene adeguato l’attuale livello di impegno verso la sostenibilità sociale (1% “Moltissimo”, 17% “Molto”), a dimostrazione della consapevolezza diffusa tra le aziende della necessità di intensificare gli sforzi. Gli ambiti percepiti come critici sono il controllo della catena di fornitura (su cui l’Europa è al lavoro con la direttiva sulla due diligence), la tutela delle categorie più fragili, la riduzione delle disuguaglianze, e l’inserimento lavorativo degli immigrati.
La comunicazione nel panorama delle attività aziendali
Attività di comunicazione interna, survey e iniziative di ascolto dei propri dipendenti da una parte; spazi di dialogo per individuare i bisogni della comunità, in particolare incontri con amministratori locali e associazioni non profit dall’altra. La maggior parte delle imprese si è attivata per comunicare con gli stakeholder interni ed esterni, per raccogliere feedback, aspettative e bisogni. Un dato molto positivo, che evidenzia come questo tipo di attività siano diventate parti integranti delle strategie di responsabilità sociale delle imprese. Non si può dire lo stesso per quanto riguarda la misurazione dell’impatto, ancora una buona pratica dei più virtuosi. Poco più della metà (53%) lo adotta per valutare le iniziative rivolte ai dipendenti. Sul fronte esterno, solo il 17% la intraprende sempre sui progetti dedicati alla comunità, un analogo 17% solo se il progetto supera una certa dimensione, il 33% qualche volta.
Osservatorio Sodalitas: quali margini di miglioramento per le imprese?
Il report di Fondazione Sodalitas lascia anche qualche spunto su come rafforzare ulteriormente l’impegno nel sociale delle imprese e così rispondere a quel senso di inadeguatezza segnalato dalle aziende stesse.
- Alimentare alleanze finalizzate a rendere più efficaci le iniziative messe in campo: innanzitutto con le organizzazioni non profit ma anche con le amministrazioni locali e le istituzioni formative (scuole e Università). Le imprese sono già su questa strada ma il valore delle partnership deve essere ancora esplorato del tutto.
- Mettere a punto modelli validi per la valutazione/misurazione dei risultati ottenuti. Un ambito che non riguarda solo le singole imprese, ma anche il mondo accademico, istituzionale e professionale.
- Elaborare strategie di comunicazione – soprattutto verso l’esterno – più efficaci per capitalizzare l’impegno profuso, massimizzare gli impatti, condividere davvero il lavoro svolto con gli stakeholder a cui è rivolto.