Matt McGrath, corrispondente ambiente BBC News, da Stoccolma
Il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’Onu esamina in dettaglio le evidenze fisiche dietro il cambiamento climatico: sulla terra, nell’aria, negli oceani, il surriscaldamento globale è un fenomeno “inequivocabile”. Il rapporto osserva inoltre che la pausa nel fenomeno verificatasi negli ultimi 15 anni è troppo breve per potersi considerare indicativa di una inversione tendenza di lungo termine.
L’IPCC avverte che le emissioni di gas serra porteranno a ulteriore surriscaldamento e a cambiamenti climatici di vastissime proporzioni. Per mitigare tali sconvolgimenti ci vorranno “riduzioni rilevanti e sostenute delle emissioni di gas serra”.
Dopo una settimana di trattative serrate nella capitale svedese, finalmente è stata pubblicata la sintesi per i policymaker sulla scienza fisica del surriscaldamento globale.
Prima parte di una trilogia IPCC, che verrà completata nel corso dei prossimi 12 mesi, il documento – 36 pagine fitte – è considerato la rappresentazione più articolata dello stato delle nostre conoscenze sulla “meccanica” di un pianeta che si sta riscaldando.
Il rapporto dice, senza fronzoli, che a partire dagli anni ‘50, molti dei cambiamenti osservati nel sistema climatico sono “senza precedenti nei decenni e nei millenni”.
Ciascuno degli tre ultimi decenni è stato più caldo di quello precedente sulla superficie terrestre, e più caldo di qualsiasi periodo a partire dal 1850, e probabilmente più caldo di qualsiasi periodo negli ultimi 1.400 anni.
“Secondo la nostra valutazione scientifica, l’atmosfera e gli oceani si sono riscaldati, i volumi di neve e ghiaccio sono diminuiti, il livello medio globale del mare è salito e le concentrazioni di gas serra sono aumentate”, dice Qin Dahe, co-presidente del team 1 dell’IPCC, il gruppo che ha redatto il rapporto.
Intervenendo in una conferenza stampa a Stoccolma, il profosser Thomas Stocker, un altro co-presidente del team 1, ha affermato che il cambiamento climatico “è una sfida per le due risorse primarie dell’uomo e degli ecosistemi, la terra e l’acqua. In estrema sintesi, minaccia il nostro pianeta, che è l’unica casa che abbiamo”.
A partire dagli anni ‘50, afferma il rapporto, l’uomo è chiaramente responsabile di più della metà dell’innalzamento fatto registrato nelle temperature. E il rapporto dà ben poca enfasi alla cosiddetta “pausa” nell’aumento delle temperature registrata negli ultimi 15 anni, a partire dal 1998. Anzi, gli scienziati fanno notare che il 1998 coincide con il caldissimo “anno El Nino”. “I trend basati su misurazioni registrate in periodi brevi” si legge nel rapporto “sono molto sensibili alle date di inizio e di fine periodo, e in genere non sono indicativi di tendenze climatiche di lungo termine”.
Aggiunge il prof Stocker: “Non ci sono osservazioni sufficienti riguardo all’assorbimento del calore, in particolar modo da parte degli oceani, che potrebbe rappresentare uno dei possibili meccanismi che causano questo stallo nel surriscaldamento. Allo stesso modo, non disponiamo di dati sufficienti per poter valutare in modo adeguato il forcing degli ultimi 10-15 anni e stabilire un collegamento tra le diverse cause del surriscaldamento”.
Da notare che il rapporto apporta una modifica a un dato significativo pubblicato nello studio del 2007, che indicava un intervallo di temperatura per un raddoppio del CO2 nell’atmosfera, la cosiddetta equilibrium climate sensitivity (ECS), da 2.0C a 4.5C . Nel nuovo rapporto, tale intervallo è stato rivisto da 1.5C a 4.5C. La modifica, dicono gli scienziati, emerge da maggiori conoscenze, misurazioni migliori e recenti stime relative ai fattori che determinano l’incremento delle temperature.
Nella sintesi per i policymaker, si legge che il livello del mare salirà più velocemente rispetto alla tendenza degli ultimi 40 anni. L’innalzamento delle acque sarà dai 26 cm agli 82 cm, a secondo dei volumi delle emissioni di gas serra nel corso di questo secolo.
Il surriscaldamento degli oceani incide per il 90{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} dell’energia accumulata nel sistema climatico tra il 1971 e il 2010.
Guardando al futuro, in tutti gli scenari il rapporto prevede che il surriscaldamento continuerà e con ogni probabilità supererà 1.5C entro il 2100.
“Nelle nostre simulazioni, il cambiamento delle temperature sulla superficie globale entro la fine del XXI secolo sarà superiore a 1,5 gradi C rispetto al 1850, in ogni scenario. Questa dichiarazione viene condivisa dai governi di tutto il mondo”, ha sottolineato il prof. Stocker.