“Chi porta un gatto per la coda impara cose che non potrebbe imparare in nessun altro modo” – Mark Twain
Tima Bansal
Si dice spesso che le imprese indeboliscono la sostenibilità. La percezione è che sprecano le risorse, inquinano, e sfruttano i lavoratori – il tutto alla ricerca di utili sempre maggiori.
All’interno di ogni settore, però, vi sono aziende che proteggono le risorse naturali e adottano pratiche di lavoro eque.
Per queste imprese, che cercano di raggiungere un equilibrio tra interessi diversi e complessi, il terreno è particolarmente minato. Inoltre, non esiste una chiara destinazione della sostenibilità. Le aziende hanno sovente l’impressione di aver preso un gatto per la coda. Imparano strada facendo, a volte sbagliando, ma sempre migliorando i propri processi, mentre continuano a guadagnare.
Ecco alcuni loro consigli. Le imprese in questione fanno parte del Leadership Council della Network for Business Sustainability, che ha sede all’Ivey Business School della Western University, a London nell’Ontario.
Il caso Tembec – In presenza di molteplici stakeholder, collaborare a molteplici livelli
“Le organizzazioni ambientali e l’industria forestale, tra cui Tembec, intravidero un’opportunità per collaborare allo scopo di facilitare la conservazione della foresta boreale anziché impegnarsi in battaglie di comunicazione disgregative e prolungate. Nonostante le nostre proposte fossero innovative, anche i governi provinciali e le popolazioni indigene, in quanto responsabili del territorio, dovevano osservare, capire i benefici e attivare i propri processi per migliorare l’alleanza e lavorare insieme. Imparammo che la collaborazione tra il business e le Ong è vincente solo se le altre parti hanno la possibilità di contribuire e di sostenere i risultati”. – Chris McDonell, responsabile Tembec dei rapporti aborigeni e ambientali.
Il caso Suncor – Due teste sono meglio di una
“E’ indubbio che Suncor debba affrontare sfide tecniche nella lavorazione delle sabbie bituminose dell’Alberta. Nonostante l’intensità della concorrenza nel nostro settore, abbiamo scelto di collaborare con i nostri concorrenti e con chi ci critica, per definire le giuste soluzioni. Siamo tutti sulla stessa barca. I temi ambientali della singola impresa costituiscono una sfida per l’intera industria, Suncor compresa, a prescindere dai nostri singoli progressi ambientali. Troviamo soluzioni migliori più in fretta quando lavoriamo insieme, e la trasparenza nei confronti degli stakeholder esterni aiuta ad accelerare l’implementazione di tali soluzioni”. – Peter MacConnachie, specialista sostenibilità a Suncor.
Il caso TD Bank Group – La proposta di business non è solo una questione di soldi
“Bisogna sapere quali sono i valori specifici ritenuti più importanti dai diversi interlocutori all’interno dell’impresa, e aggiustare la propria presentazione per tenerne conto. Non si tratta sempre direttamente di utili finanziari. Nel retail, il servizio al cliente ha la priorità, mentre quelli del marketing danno importanza al riconoscimento del brand. I direttori del personale vogliono attirare dipendenti di valore. Quando TD Bank avviò il programma per aumentare la sensibilità ambientale dei dipendenti della banca commerciale statunitense, esaminammo anche come i nostri dipendenti potessero utilizzare la loro maggiore sensibilità ambientale come strumento per ‘istituire una conversazione con i clienti’ e misurammo i risultati con l’indice dell’esperienza clienti”. – Karen Clarke-Whistler, responsabile ambientale, TD Bank Group.
Il caso BC Hydro – I rimedi rapidi a volte ostacolano soluzioni sostenibili
“Ogni impresa si è prima o poi trovata ad affrontare una sfida la cui soluzione implica l’utilizzo di risorse – ma spesso questi rimedi veloci non sono una buona base per il successo di lungo termine. Di fronte a una frequenza inaccettabile di infortuni e fatalità sul lavoro, BC Hydro si rivolse agli esperti, condusse numerosi studi e avviò diverse soluzioni, ma non riuscimmo a ottenere i miglioramenti attesi. Solo quando ci fermammo per guardarci dentro, creando un team interfunzionale di dipendenti per imparare, ascoltare ed elaborare proposte con occhi diversi, riuscimmo ad affrontare i difficili temi fondamentali di cultura, leadership e pratiche incoerenti e ad andare oltre i rimedi a spot. Riflettendoci, a volte guardarsi dentro e ascoltare le persone è il solo modo per cambiare prospettiva e affrontare una sfida da una posizione forte basata sulla conoscenza, stabilendo la base per un cambiamento positivo duraturo e sostenuto”. – Brenda Goehring, responsabile della gestione dei rapporti e HSE, BC Hydro.
Il caso Teck – Creare partnership uniche
“Ogni giorno, la dissenteria causa la morte di oltre 1500 bambini entro i 5 anni, la maggior parte in Asia e in Africa. Spesso basta un trattamento semplice e poco costoso di zinco e sali che favoriscono la reidratazione, da prendere per bocca, per combattere il problema e salvare le vite. Come Teck, uno dei maggiori produttori di zinco al mondo, sapevamo che potevamo contribuire a vincere questa sfida sanitaria globale, non aumentando la produzione dello zinco, ma facendo in modo che arrivasse ai bambini che ne hanno più bisogno. Si tratta di creare partnership uniche come la Zinc Alliance for Child Health, alla cui costituzione contribuimmo per chiamare a raccolta industrie, governi e partner come UNICEF Canada e la Micronutrient Initiative, per lo sviluppo di programmi di cura con lo zinco allo scopo di salvare le vite. Grazie a questo investimento strategico nella comunità, i trattamenti salvavita sono ora accessibili a centinaia di migliaia di bambini in tutto il mondo”. – Marcia Smith, responsabile sostenibilità e affari esterni, Teck.
Il caso BASF Canada – Investire nella sostenibilità in tutto il ciclo di vita del prodotto
“Quando BASF introdusse ecovia, la nuova tecnologia per la plastica biodegradabile, si trattò di educare i consumatori perché non separassero la plastica dai rifiuti organici. Come licenziante della tecnologia, però, BASF non era direttamente coinvolto nella produzione e nella distribuzione dei prodotti per gli utenti finali, e quindi aveva pochi contatti con i consumatori. Grazie a partnership con impianti sportivi come Safeco Field, lo stadio dei Seattle Mariners [una squadra di baseball, ndr], elaborammo programmi Zerowaste per ottimizzare l’impatto di ecovia. Come sistema a circuito chiuso, Safeco abbandonò la vendita di imballaggi non riciclabili o biodegradabili ed eliminò i contenitori per i rifiuti destinati alle discariche. Si avviarono promozioni e gare per coinvolgere i tifosi, con il risultato che, nel 2012, l’85 per cento dei rifiuti provenienti da Safeco Field è stato conferito per il riciclaggio o per il compostaggio – un enorme miglioramento rispetto al 12 per cento nel 2006.” – Carles Navarro, presidente, BASF Canada.
Il caso Tim Hortons – Il vantaggio nascosto della sostenibilità nella filiera
“Nel maggio 2013, Tim Hortons lanciò una nuova miscela di caffè, fornito per il 100{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} da piccoli agricoltori che sono parte della Tim Hortons Coffee Partnership. L’iniziativa, avviata come programma filantropico per fornire assistenza tecnica ai coltivatori e alle loro comunità ,è riuscita, nel giro di otto anni, a garantire una fornitura stabile di chicchi allineati con i nostri standard di qualità. Abbiamo scoperto tanti altri benefici, dall’integrazione della sostenibilità in tutte le fasi della catena di valore all’identificazione di nuove opportunità per l’approvvigionamento regionale”. – Tim Faveri, responsabile sostenibilità e responsabilità, Tim Hortons.
Affrontare le sfide della sostenibilità può sembrare tanto difficile quanto portare un gatto per la coda, ma le imprese che lo hanno fatto hanno contribuito alla realizzazione di benefici per il business e per la società che altrimenti non avrebbero potuto scoprire. Anche se i loro consigli non saranno necessariamente utili in ogni settore, il successo dei loro approcci creativi e delle loro alleanze insolite potrebbe essere d’inspirazione affinché anche altri trovino nuove soluzioni per le proprie sfide di sostenibilità.
Tima Bansal (@TimaBansal) è professore all’Ivey Business School della Western University, responsabile della ricerca nel Business Sustainability del programma Canada Research Chair ed è responsabile esecutivo della Network for Business Sustainability