Comunicare la sostenibilità alle aziende è una sfida. Con la disponibilità di diverse piattaforme e la varietà di messaggi “rivali” indirizzati a svariati target, la trasmissione del proprio messaggio è a volte problematica. Eppure, la comunicazione della sostenibilità rimane una priorità per le associazioni di categoria e le imprese.
Il 19 giugno, l’Industry Association Council (IAC) della Network for Business Sustainability (NBS) Canada si è riunito per definire attività di comunicazione della sostenibilità efficaci. Moderata da Mary Weil, professore di management communications alla Ivey Business School, la sessione IAC ha esaminato i meriti e le implicazioni delle tattiche di comunicazione tradizionali e tramite i social media, finalizzate a stabilire la sostenibilità come messaggio chiave all’interno dei settori industriali.
Tra le conclusioni a cui il gruppo è giunto:
- LinkedIn rappresenta una preziosa piattaforma di comunicazione: mentre è indubbio che Facebook, YouTube e Twitter siano canali di comunicazione importanti, nella sua qualità di sito di social networking orientato al business, LinkedIn offre alle imprese un canale di contatto diretto con un pubblico professionale per promuovere le proprie storie, brand e reputation. In particolare, LinkedIn consente alle imprese di:
- Connettersi: il sito consente alle imprese di collegarsi con individui e con gruppi professionali all’interno di specifici ambiti di business. Tramite LinkedIn, è possibile partecipare in gruppi di particolare interesse, condividere informazioni, offrire intuizioni vincenti per il settore.
- Dialogare: LinkedIn offre alle imprese la possibilità di mettere in mostra la propria leadership di pensiero. L’impresa che mette le proprie competenze a disposizione delle conversazioni su LinkedIn aumenta la propria reputazione organizzativa e la fiducia nei gruppi con cui dialoga.
- Raccontare storie: le imprese possono ottimizzare il valore dei propri profili LinkedIn utilizzando la piattaforma on-line per condividere storie affascinanti sulla loro cultura aziendale, i loro servizi e le loro persone. Applicazioni particolari come il video consentano la realizzazione di esperienze multimediali per target specifici, stabilendo un collegamento più stretto con il brand e la mission dell’impresa.
- Usufruire di risorse convenienti e di alta qualità: molte associazioni di categorie e organizzazioni no-profit hanno vincoli di budget e operano con team numericamente piccoli. Per fortuna, sono disponibili on-line numerose risorse utili per permettere di comunicare i propri messaggi a costi ridottissimi. In particolare, i membri IAC hanno segnalato TechSoup (www.techsoupglobal.org oppure www.techsoup.ca), un sito impegnato per il bene sociale che offre informazioni utili, webinar e in alcuni casi tecnologia gratuita o a costo ridotto per gruppo no-profit.
- Integrare le tattiche dei media tradizionali con quelle dei social media: i social media sono stati canali privilegiati in questi anni. Ma i piani di comunicazione integrata, che adoperano sia tattiche dei media sia sociali che tradizionali, fanno sì che i messaggi-chiave raggiungano target a livelli diversi di profondità. Ad esempio, mentre un tweet è breve e sintetico, le interviste alla radio consentano un’analisi più approfondita di importanti temi di sostenibilità, per un panorama più completo delle attività dell’impresa.
- Utilizzare la sostenibilità come assicurazione della reputation: la condivisione interna ed esterna delle storie di sostenibilità aiuta a costruire credibilità nei confronti degli stakeholder. Serve inoltre a proteggere il valore reputazionale dell’impresa in situazioni di emergenza. Gli studi indicano che il pubblico e gli stakeholder sono spesso meglio disposti verso difetti di prodotto quando il produttore in questione ha una storia coerente nel campo della CSR.