Expo 2015, ormai alle porte, sarà un significativo banco di prova per il settore del turismo italiano e per la valorizzazione dei territori in chiave sostenibile. Proprio per rispondere a questa esigenza è nato il Master di II livello in Turismo sostenibile e brand del territorio. Innovazione. Attrattività e formazione alla sostenibilità verso Expo 2015. Il Master è frutto della collaborazione tra l’Alta Scuola per l’Ambiente, l’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo e l’Alta Scuola in Economia Agro – Alimentare, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il direttore ASA Pierluigi Malavasi ci spiega le ragioni del Master e l’urgenza di figure professionali specifiche per il rilancio del turismo in chiave sostenibile. A chi si rivolge il Master? Il Master si rivolge a chi è in possesso di un titolo di Laurea Magistrale o vecchio ordinamento e desidera intraprendere un percorso formativo performante e qualificante, utile ad acquisire competenze green, innovative, competitive e relazionali da investire nel campo del turismo sostenibile, che rappresenta oggi uno straordinario driver per lo sviluppo e per ampliare posti di lavoro, concreti, giusti e di ampia prospettiva. Come si articola il Master e quali sono le caratteristiche delle figure professionali che punta a formare? Il Master, – in programma da gennaio a dicembre 2015 – è un corso Interfacoltà, di secondo livello e multidisciplinare 1. Si articola attraverso tre grandi aree formative complementari e interconnesse: sette moduli d’insegnamento di taglio multi e interdisciplinare, seppur specifici e diversi tra loro, intendono condurre la riflessione dei corsisti in formazione verso “un’unità di sapere ambientale”, che nondimeno esprime la complessità del tema; uno stage presso prestigiose aziende nell’ambito del turismo qualificate e rispondenti allo specifico campo di interesse e di approfondimento che ogni corsista intenda sviluppare; e attività di laboratorio e visiting a realtà di eccellenza. Il master risponde all’esigenza di formare competenze culturali, professionali e manageriali indispensabili per quanti sono interessati o già operano nel settore turistico e nell’ambito dell’organizzazione territoriale. Intende formare professionisti del turismo con le caratteristiche di un elevato profilo multidisciplinare per rispondere alla complessità del settore, e capaci di valorizzare il patrimonio ambientale per lo sviluppo tra green marketing e brand del territorio, intervenendo nei piani di programmazione turistica e distribuzione di prodotti turistici sostenibili. In ambito turistico, qual è l’importanza di figure professionali con una formazione legata alla sostenibilità e quale il valore aggiunto che possono apportare al settore? Il turismo può oggi rappresentare un’inedita sfida per pensare alle competenze del XXI secolotra processi formativi e dinamiche educative, tra cura educativa e sviluppo umano integrale. Sostenibilità e green economy, che attualmente costituiscono le due facce della stessa medaglia, sono forti catalizzatori a livello europeo, sentiti come bisogni contemporanei per uno slancio e una ripresa europea. Infatti il nuovo orientamento, sostenuto anche dall’Unione Europea, punta sulla green economy, strumento indicato dalla Conferenza di Rio+20 come mezzo per raggiungere lo sviluppo sostenibile, che offre grandi possibilità per la creazione di lavoro, e di attività creativo-innovative, alcune delle quali hanno già preso avvio a livello europeo. Tali opportunità si estendono dai settori tradizionalmente associati a “contenuti ambientali”, come le energie rinnovabili, a settori emergenti nell’ambito dei green jobs, come la mobilità sostenibile o il turismo sostenibile. I dati di Greenitaly di Unioncamere e Fondazione Symbola nell’ultimo Rapporto GreenItaly 2014 Nutrire il futuro evidenziano la potenzialità dell’investire in attività green2. Il Quarto osservatorio sul mercato del lavoro del turismo in Italia del 2014 fotografa, a sua volta, un milione di occupati nel settore turistico, pari al 5{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} dell’occupazione nazionale; la fotografia ritrae un’immagine giovanile degli operatori3. Il turismo garantisce anche stabilità economica visto che il 67{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} è assunto a tempo indeterminato4.
Il master intende preparare figure competenti che sappiano cogliere, interpretare e realizzare progettualità turistiche che contemplano entrambi i vettori di una fattibile ripresa economica. La formazione risulta strategica come evidenzia anche il Rapporto sul mercato del Lavoro 2013-2014 redatto dal Consiglio Nazionale Economia e Lavoro5.
Una formazione, a cui è vocata una performante educazione alla sostenibilità per il turismo, incide quindi sull’intera comunità in termini di qualità dell’intero ciclo turistico, e può sostenere una progettazione a lungo termine: in questo intravedo fortemente la vocazione sostenibile della proposta del nostro Master. Sostenibilità e brandizzazione del territorio: in che modo i due temi possono legarsi con efficacia? Alla base fondativa del master vi è la convinzione che l’ambiente e la sua fruizione in chiave turistica rappresentino un elemento fondamentale della catena del valore di un territorio, che necessita di un turismo progettato per rispondere ai bisogni attuali in un’ottica di lungimiranza e apertura alle possibili opportunità esistenziali e professionali per il futuro e per un patto solidale tra le generazioni presenti e a venire. La prospettiva della sostenibilità, il suo esser vocata al cambiamento, all’essere in interdipendenza, a tessere reti e partnership, permette in chiave turistica di guardare e di saper leggere in termini di salvaguardia e solidarietà le comunità, i loro saperi e sapori, il loro patrimonio, patris munus “dono del padre”, attraverso un’economia relazionale e del dono come scambio generativo. In tale asse si intercetta un significato dibrand quale insieme di percezioni e significati che si attribuiscono ad una marca o, nel nostro caso, ad un territorio o a una cultura di cui si riconosce spontaneamente l’identità positiva, unica e veicolante valori condivisibili. L’attenzione alla sostenibilità è un criterio discriminante nelle scelte compiute dei turisti stranieri? E per quanto riguarda i turisti italiani? C’è un’attenzione crescente nei confronti del turismo sostenibile, dovuta a una accresciuta sensibilità nei confronti delle questioni ambientali. E’ una sensibilità che rispecchia la ricerca di una rinnovata concezione del rispetto e della vita del nostro pianeta e delle infinite declinazioni di cui si compone e di cui possiamo contemplarne la bellezza creaturale. Alcuni dati confortano in tal senso: Quasi il 60{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} degli italiani tiene conto dell’impatto ambientale prodotto dal modello turistico prima di prenotare le vacanze, più del doppio della media europea(Zoover.it 2013). Prima di scegliere la struttura turistica, il 43{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} si informa sul livello di attenzione che ha per l’ambiente (Fondazione Univerde – IPR Marketing, Terzo rapporto sul turismo sostenibile. 2013). Per l’83{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} degli intervistati è importante che il luogo di vacanza sia ecosostenibile. Per quasi metà di questi è molto importante. (Ispo Ricerche, Italiani e vacanze green, la nuova domanda turistica del Paese. 2011). Quali sono, attualmente, le principali criticità legate al turismo e alla sua promozione in chiave sostenibile? Non si dimentichi che l’ambivalenza del turismo incide profondamente nelle scelte e negli orientamenti politico-istituzionali: da una parte il turismo è strumento di sviluppo economico per i luoghi di destinazione; potenzia il mercato; è occasione di conoscenza culturale e sociale della persona; favorisce le relazioni tra i popoli, ma come contropartita è causa di inquinamento ambientale e sociale, là dove contribuisce al depauperamento della biosfera e della struttura culturale-identitaria delle comunità ospitanti. La sfida grande che ci attende e a cui vogliamo cercare di rispondere con il master è proprio quella di uscire da tale ambiguità… Note:1Alta Scuola per l’Ambiente (ASA), Alta Scuola di Management ed Economia Agro-Alimentare (SMEA), Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo (ALMED), Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Scienze della Formazione, Scienze politiche e sociali, Lettere e Filosofia, Scienze linguistiche e Letterature straniere, Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Economia e Giurisprudenza. Inoltre il Master è in collaborazione con ExpoLAB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
2”Dalla Green economy 101 mld € di valore aggiunto, pari 10,2{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} dell’economia nazionale, e 3 mln di posti di lavoro… Oltre alla ricchezza l’economia verde – sempre più apprezzata dai consumatori italiani, visto che il 78{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} di essi è disposto a spendere di più per prodotti e servizi eco-sostenibili – produce anche lavoro: già oggi in Italia ci sono 3 milioni di green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’ “.
3Il 63{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} degli occupati è, infatti, costituito da giovani, di cui 602 mila sotto i quarant’anni e 342 mila sotto i trenta, le donne rappresentano il 57{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}, ma raramente arrivano a coprire ruoli dirigenziali, nonostante siano le più numerose nel settore.
5“Sempre in sede comunitaria è stato sottolineato come la scarsa accumulazione di capitale umano rappresenti un fattore di forte ostacolo alla crescita della competitività. Una dinamica sostenuta del capitale umano supporta il processo innovativo, inserendo nella produzione le nuove competenze generate dal sistema di istruzione e di formazione. Aumentare il livello di istruzione e formazione garantisce all’offerta di lavoro un vantaggio in termini di maggiori retribuzioni e più elevati livelli di occupabilità, mentre per le imprese, l’investimento in capitale umano genera maggiore efficienza produttiva e rendimenti più elevati”.