Michael Bloomberg* Quando si tratta di affrontare il cambiamento climatico, le città del mondo sono la dimostrazione che l’unione fa la forza. Lo storico accordo sul clima raggiunto a Parigi lo scorso dicembre, approvato da quasi tutti i Paesi del mondo, è stato possibile anche grazie ai progressi ottenuti tramite la collaborazione tra le città. Oggi, le due più grandi coalizioni tra le metropoli – il Patto dei Sindaci della UE e il Compact of Mayors dell’Onu– stanno realizzando un’alleanza per unire oltre 600 milioni di residenti delle aree metropolitane, nella lotta contro il cambiamento climatico. Le città hanno un ruolo chiave nell’affrontare la sfida del clima. Sono responsabili della maggior parte delle emissioni di CO2 nel mondo, e i sindaci spesso controllano le principali fonti. Allo stesso tempo, i sindaci hanno forti incentivi per combattere tali fonti dato che le misure che riducono le CO2 contribuiscono anche al miglioramento della salute pubblica e al rafforzamento delle economie locali. L’aria pulita è sempre più un fattore critico valutato dai business leader nelle proprie scelte di investimento. Le città sono anche in grado di agire rapidamente contro il cambiamento climatico, senza gli ostacoli politici e burocratici che spesso vincolano i governi nazionali. Grazie alla condivisione di strategie intelligenti, molte città sono all’avanguardia nella lotta contro il surriscaldamento e, di conseguenza, per la prima volta l’Onu ha assegnato alle città un ruolo ufficiale nella diplomazia internazionale sul clima. Anche all’interno dell’Unione Europea le città sono considerate sempre più come alleati cruciali per la transizione verso un’economia a basso contenuto di CO2. La nuova alleanza, denominata Global Covenant of Mayors for Climate & Energy, fornirà un livello di supporto senza precedenti per gli sforzi delle città e per accelerare i progressi contro il cambiamento climatico sotto diversi aspetti, tra cui i seguenti. Coordinamento delle azioni delle città Il Global Covenant unirà oltre 7.100 città per un totale di più di 600 milioni di residenti, in uno sforzo unificato per affrontare le cause e gli effetti del cambiamento climatico. Le città parleranno con una sola voce, chiara e coordinata, mandando un segnale forte ai governi nazionali per dimostrare il loro impegno in questa battaglia e per il reciproco sostegno. La rete di città intende ampliarsi e reclutare nuovi membri, in particolare nelle regioni dove le città si stanno sviluppando più velocemente, come Africa, America Latina e Asia sud-orientale. Miglioramento della misurazione Il Global Covenant consentirà la raccolta e la pubblicazione dei dati sul clima da parte delle città in modo standardizzato e comparabile, permettendo a ognuna di monitorare i propri progressi e individuare le rispettive responsabilità. Permetterà poi all’Onu di identificare i contributi delle città al raggiungimento degli obiettivi stabiliti a Parigi, sottolineando così l’importanza del ruolo delle città stesse. Facilitare gli investimenti delle città La modernizzazione delle reti infrastrutturali è piuttosto costosa, e sempre più spesso i comuni si rivolgono a investitori privati per il finanziamento dei progetti. Molte città, però, soprattutto nei Paesi emergenti, sono prive di rating creditizi e non riescono ad accedere ai capitali internazionali. Per cercare di risolvere questa criticità, il Global Covenant metterà a disposizione un gruppo consultativo di istituzioni finanziarie che potrà offrire indicazioni utili alle città. L’obiettivo è quello di dirigere maggiori risorse verso le infrastrutture urbane a basso contenuto di CO2 che genereranno ritorni economici. Promuovere maggiore responsabilità Una delle azioni più importanti che i governi nazionali possono intraprendere per combattere il cambiamento climatico è quella di responsabilizzare le proprie città, fornendo loro gli strumenti e l’autonomia di azione. Alcune città non riescono a stipulare finanziamenti da soli. Altre non hanno l’autonomia per definire propri codici edilizi o regolamenti energetici. Altre ancora non sono in grado di controllare i movimenti di massa. Maggiori sono i controlli delle città sulle proprie attività, maggiori saranno i progressi delle nazioni per la riduzione delle emissioni – aspetto che a sua volta spingerà i governi nazionali a concedere maggiori responsabilità alle loro città. Nella lotta contro il cambiamento climatico, sono le città il campo di battaglia. Il nuovo Global Covenant of Mayors rappresenta una pietra miliare per la comunità globale delle città, e un fattore importante per garantire che le nazioni del mondo siano in grado di raggiungere – e addirittura superare – gli obiettivi stabiliti a Parigi.     *ex sindaco di New York Fonte: http://www.theguardian.com/sustainable-business/2016/jun/22/michael-bloomberg-global-covenant-links-600m-people-and-7000-cities-fight-against-climate-change]]>