Viticoltura biologica, Italia sul podio europeo
Con una crescita del 109% in dieci anni, i vigneti bio sono il 19% della superficie vitata complessiva, la percentuale più alta in Europa e nel mondo
A che punto è la viticoltura biologica in Italia? Come si posiziona la nazione rispetto all’Europa e al resto del mondo? Anche nel settore vitivinicolo, la sostenibilità sta cambiando gli assetti e portando in auge nuovi metodi produttivi e lavorativi. Tra i tanti dati che lo dimostrano, la crescita della viticoltura biologica in Italia, ormai una realtà in costante espansione da anni. Un numero su tutti aiuta a comprendere lo sviluppo del settore: in 10 anni (2010-2019) i vitigni a coltivazione biologica sono cresciuti del 109%, arrivando nel 2019 a 107.143 ettari.
L’ondata bio in Italia e nel mondo
Il fenomeno della viticoltura biologica, in Italia ma non solo, è raccontato dal report “La filiera vitivinicola biologica“, ultima uscita di una collana tematica dedicata al mondo del bio promossa dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e realizzata dall’ Ismea in collaborazione con CIHEAM-Bari, nell’ambito delle attività del Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB). Il documento delinea un mercato ancora di nicchia ma in forte crescita sia per quanto riguarda le estensioni di vigneti bio sia per le preferenze dei consumatori, sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti che consumano.
A livello globale, gli ettari di superficie viticola coltivata secondo i metodi di produzione biologici sono circa 500mila, cioè il 6,7% rispetto alla superficie censita. La crescita, se si guarda al passato, è notevole: si parla del +114% nell’ultimo decennio e addirittura del +600% negli ultimi 20 anni. Il 3,5 per cento del vino consumato al mondo è biologico, una percentuale che sembra destinata a crescere. A livello di consumo di vino bio, in prima fila ci sono Germania, Francia, Regno Unito e Usa, mentre l’Italia ha un ruolo importante tra gli esportatori.
Viticoltura biologica in Italia: i numeri (in crescita) del 2020
Dopo Spagna e Francia, l’Italia è il terzo Paese in Europa per l’estensione di vigneti biologici. Se invece si considera l’incidenza di vigneti bio sulla superficie vitata complessiva, con il nostro 19% ci posizioniamo come primi non solo in Europa ma anche nel resto del mondo.
Andando nel dettaglio a livello regionale, oggi i vigneti bio di distribuiscono in maniera abbastanza omogenea tra Nord (22,8%), Centro (22,5%), Sud (25,5%) e Isole (29,2%), a differenza di qualche anno fa, quando c’era un notevole divario tra il Mezzogiorno più avanzato e il Centro-Nord meno rappresentato.
E le persone che lavorano nella viticoltura biologica in Italia? I viticoltori bio nel nostro Paese sono oltre 18 mila. A questi si aggiungono tutti gli altri operatori della filiera vitivinicola biologica per un totale quasi di 25.000 persone coinvolte nel settore.
Vino e sostenibilità
Il report rivela come la viticoltura biologica in Italia sia un settore vivo, in espansione, che potrebbe dare lavoro a sempre più persone e che ci posiziona in maniera strategica nel mercato internazionale. Anche in questo campo, la sostenibilità si dimostra una scelta avveduta, lungimirante e competitiva.
Ma seguire i metodi di produzione della viticoltura biologica non è l’unico modo per essere sostenibili nel settore. Adottare un packaging attento all’ambiente, rispettare i contratti di lavoro stagionali e tutelare lavoratori e lavoratrici, sfruttare le risorse energetiche e idriche in modo responsabile sono solo alcune delle facce della sostenibilità nel settore vitivinicolo. Cin cin.
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