VSME: lo standard di sostenibilità volontario su misura per le PMI

3 Dic, 2024 | Focus Mondo

I VSME, gli standard volontari per le pmi

​Lo standard VSME offre alle piccole e medie imprese uno strumento flessibile per affrontare la sostenibilità, adattandosi a realtà aziendali molto diverse tra loro.

C’è una grande differenza tra parlare di sostenibilità e praticarla davvero. La recente Direttiva europea sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD) infatti ha introdotto un’importante novità: tutte le imprese soggette alla normativa dovranno utilizzare standard comuni, gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), sviluppati dall’EFRAG per garantire uniformità e trasparenza nella comunicazione delle performance di sostenibilità. Tuttavia, per facilitare l’adesione delle piccole e medie imprese, è stato creato un percorso su misura: i VSME (Voluntary Standard for non-listed Small- and Medium-Sized Enterprises).

Questi standard, a differenza degli ESRS obbligatori, sono volontari e pensati appositamente per le PMI, offrendo loro una guida semplice e accessibile per intraprendere il percorso verso una rendicontazione sostenibile. Non si tratta solo di una scelta etica: la sostenibilità sta diventando un fattore strategico per consolidare le relazioni con partner, clienti e investitori. 

AGGIORNAMENTO: l’approvazione dei nuovi standard di sostenibilità, compresi i VSME, a dicembre 2024 è momentaneamente in stand by. L’EFRAG è infatti in attesa di capire quali saranno i nuovi mandati della politica di Bruxelles, in vista dei nuovi equilibri geopolitici e delle influenze che potrebbero arrivare Oltreoceano dopo l’elezione di Trump

PMI, un mondo vario

Le PMI rappresentano il 99% delle aziende in Europa, un motore fondamentale per l’economia e un attore chiave nella transizione verso un futuro più verde. Tuttavia, la loro diversità, che spazia dalle microimprese con pochi dipendenti alle medie imprese strutturate, rende necessaria un’attenzione particolare nello sviluppare strumenti proporzionati alle loro necessità.

Inoltre, parlare di PMI significa parlare di mondi diversi: c’è chi ha una decina di dipendenti e una gestione familiare, e chi arriva a 250 lavoratori, con strutture interne più complesse e processi industriali strutturati. Questa varietà rappresenta il cuore della difficoltà nel definire uno standard unico: come offrire un quadro che sia utile per tutti senza diventare troppo semplice per alcuni e troppo complesso per altri?

Il VSME cerca di rispondere a questa sfida con un approccio equilibrato. Non obbliga le PMI ad adeguarsi, ma offre loro una bussola per orientarsi nel percorso verso la sostenibilità. Ed è proprio questa flessibilità a renderlo uno strumento prezioso.

Come funziona il VSME?

Il VSME è stato costruito pensando alle diverse necessità delle imprese, grazie a una struttura modulare. In pratica, ogni azienda può scegliere fino a che punto addentrarsi nel processo di rendicontazione:

  • Modulo base:
    È il punto di partenza, pensato per chi si affaccia per la prima volta alla sostenibilità. Richiede informazioni essenziali su aspetti come emissioni di gas serra e politiche ambientali di base.
  • Modulo narrativo (politiche, azioni, obiettivi):
    Qui le imprese possono raccontare di più su come integrano la sostenibilità nelle loro attività, spiegando cosa fanno, quali obiettivi si sono dati e quali risultati vogliono raggiungere.
  • Modulo partner commerciali:
    Pensato per rispondere alle richieste specifiche di investitori, clienti e finanziatori, con informazioni dettagliate su settori di attività, governance o iniziative per ridurre l’impatto ambientale.

Ogni modulo è come un gradino di una scala: si può iniziare dal primo per poi salire, costruendo un percorso progressivo e senza pressioni.

Raccontare la sostenibilità: cosa inserire?

Il VSME non chiede la luna, ma punta a fornire una fotografia chiara e concreta delle performance di sostenibilità dell’azienda. Ecco le principali aree coperte:

  • Ambiente: energia consumata, emissioni di gas serra, gestione dell’acqua e risorse naturali.
  • Sociale: condizioni lavorative, salute e sicurezza dei dipendenti, politiche di inclusione e formazione.
  • Governance: comportamenti etici, lotta alla corruzione e rispetto delle normative.

Sono informazioni che molte imprese già possiedono o possono raccogliere con relativo sforzo. L’obiettivo è evitare complessità inutili e concentrarsi su ciò che conta davvero.

Una scelta strategica 

Adottare il VSME non è obbligatorio, ma potrebbe diventare una mossa vincente. Comunicare in modo trasparente il proprio impegno per la sostenibilità non è solo una questione di reputazione: significa anche attrarre nuovi clienti, consolidare rapporti con i partner e accedere a finanziamenti sostenibili.

Certo, la strada non è priva di ostacoli. Per molte PMI, il primo passo è sempre il più difficile: trovare il tempo e le risorse per cominciare. Ma il VSME offre una guida chiara, proporzionata e flessibile, permettendo alle imprese di intraprendere questo percorso senza sentirsi sopraffatte.

La sostenibilità non è mai stata un percorso lineare, e per le PMI rappresenta una maratona fatta di piccoli passi. Il VSME non è solo uno standard tecnico, ma una mappa per orientarsi in un mercato che cambia rapidamente, dove i valori e l’impegno concreto sono sempre più importanti.

Micol Burighel